mercoledì 29 febbraio 2012

Sonia Delaunay tra arte e moda del Novecento - Gioielli tributo

Parure orecchini, anello e collana con fantasie nelle calde tonalità del giallo e dell'arancio disegnate da Sonia Delaunay - Sullo sfondo due modelle che indossano la collezione mare della pittrice, 1927
Orecchini con perle rettangolari piatte azzurre e quadrate rosse in conchiglia,  perla tonda azzurra in vetro artigianale satinato, nere in vetro e chip in onice, seme brasiliano tondo beige e perla ad oliva blu sugar. Sullo sfondo il design B53 di Sonia Delaunay, Francia 1924 (collezione privata) 
Sonia Delaunay, anni 1960

.Sonia Terk Delaunay (14 novembre 1885 – 5 dicembre 1979) inizia gli studi di pittura a San Pietroburgo e in Germania, e nel 1906 si trasferisce a Parigi, dove, 4 anni dopo, sposa il pittore Robert Delaunay.
Già orientata verso una pittura di puro colore, Sonia affiancò il marito nelle ricerche sul colore e sulla rifrazione della luce, in cui l'effetto dinamico è espresso dalle sole modulazioni del colore e della luce che conferiscono all'opera un tono lirico, approdando al movimento chiamato orfismo (o cubismo orfico; termine che deriva da Orfeo, mitico musico della mitologia greca).

Orecchini con perla rettangolare in pietra antique jade sul gancio placcato argento ad amo; pendente con perle in vetro occhio di gatto; rondelle e tonde beige e verde acqua in ceramica artigianale e lunghi triangoli in cocco - Sullo sfondo Tissu simultané di Sonia Delaunay, 1926
Sonia nel suo studio laboratorio, Atelier Simultané

Sonia Terk cercò di portare l'orfismo oltre i confini della pittura: a partire dal 1913 realizzò stoffe a contrasti simultanei, creazioni astratte di carta e tessuto e caratteri di stampa per libri a colori simultanei, cioè con rapporti cromatici e caratteri tipografici diversi e con il testo stampato in verticale. Tra le due guerre, Sonia realizzò i primi vestiti astratti ed affiancò il marito in alcune grandi decorazioni per l'Esposizione universale di Parigi del 1925. Dominio incontrastato di Sonia rimase però l'arte dell'arazzo e del tessuto, che essa rinnovò profondamente sostituendo alle decorazioni tradizionali dei motivi geometrici di sorprendente intensità cromatica, tipici della sua pittura. Dopo la Seconda guerra mondiale continuò ad esporre nelle principali mostre le sue opere di arte astratta.
Parure orecchini a monachella e anello regolabile con fantasia geometrica nelle tonalità del giallo, verde acido e grigio - Sullo sfondo Tissu simultané n. 266, Francia, 1928
Orecchini con pendente ovale e fantasia arancio e viola - Sullo sfondo la gonna realizzata con Tissu simultané n. 11, Francia 1924
Pendente per collana quadrato in bronzo con fantasia geometrica gialla, bianca, blu e marrone - Sullo sfondo Tissu simultané n. 46, Francia, 1924
Orecchini dorati con perla ovale in turchese, tonda rossa con venature oro in conchiglia, perla in vetro tonda sfaccettata bianca e goccia grigia - Sullo sfondo il design 965 di Sonia Delaunay, 1930

Tutti gli orecchini della collezione Sonia Delaunay sono in in vendita nell'eshop

Colour moves art and fashion: Art and Fashion by Sonia Delaunay
gli sfondi sono tratti dal volume

Colour moves art and fashion: Art and Fashion by Sonia Delaunay 
di Matilda McQuaid, il catalogo della mostra retrospettiva al museo Cooper-Hewitt, National Design Museum tenuta nel 2011, su artnet una gallery

Era il 1923 quando Sonia Delaunay, interpellata da una Casa di moda di Lione, comincia ad interessarsi a disegni e tessuti, scoprendo le infinite possibilita' che questo nuovo campo di applicazione avrebbe portato alla propria arte e descrivendole nei suoi diari a colori, i Libri neri. (vedi presentazione Mostra Ritmo e colore, 1923-1934, Venezia 2002)

Tra arte e moda il genio Delaunay

L'arte che diventa moda e la moda che offre spunti per nuove forme d'arte: è la filosofia su cui si basa la mostra 'Atelier simultané 1923-1934, dedicata a Sonia Delaunay e ospitata fino al 31 marzo alla Fondazione Marconi di via Tadino, a Milano. La Delaunay, che influenzò la storia della moda, del costume e dell'arte del Novecento, si spinse oltre la pittura, indirizzandosi a partire dal 1913 verso la produzione tridimensionale: tessuti, stoffe, vestiti, ambienti a contrasti simultanei, creazioni astratte con rapporti cromatici. Nelle gouaches in mostra, realizzate nell'Atelier Simultané che aprì nel 1924 dopo essere stata contattata da una casa di moda di Lione interessata ai suoi disegni di tessuti, emergono la ricerca dell'artista sul colore, sul rapporto figura - sfondo e l'attenzione per le trame (Lucia Landoni)


Sonia, Robert and their son Charles returned to Paris permanently in 1921 and moved into Boulevard Malesherbes 19. Sonia Delaunay made clothes for private clients and friends, and in 1923 created fifty fabric designs using geometrical shapes and bold colours, commissioned by a manufacturer from Lyon. Soon after, she started her own business and simultané became her registered trademark.For the 1923 staging of Tristan Tzaras play Le Cœur à Gaz she designed the set and costumes. In 1924 she opened a fashion studio together with Jacques Heim. Her customers included Nancy Cunard, Gloria Swanson, Lucienne Bogaert and Gabrielle Dorziat.With Heim she had a pavilion at the 1925 Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes, calledboutique simultané. Sonia Delaunay gave a lecture at the Sorbonne on the influence of painting on fashion.Sonia designed costumes for two films: Le Vertige directed by Marcel L'Herbier and Le p'tit Parigot, directed by René Le Somptier, and designed some furniture for the set of the 1929 film Parce que je t'aime (Because I love you). The Great Depression caused a decline in business. After closing her business, Sonia Delaunay returned to painting, but she still designed for Jacques Heim, Metz & Co and private clients. She said "the depression liberated her from business".[28] 1935 the Delaunays moved to rue Saint-Simon 16.
"If there are geometric forms, it is because these simple and manageable elements have appeared suitable for the distribution of colors whose relations constitute the real object of our search, but these geometric forms do not characterize our art. The distribution of colors can be effected as well with complex forms, such as flowers, etc. ... only the handling of these would be a little more delicate."
Sonia Delaunay, speaking at the Sorbonne, 1927


By the end of 1934 Sonia was working on designs for the 1937 Exposition Internationale des Arts et Techniques dans la Vie Moderne, for which she and Robert worked together on decorating two pavilions: the Pavillon des Chemins de Fer and the Palais de l'Air. Sonia however did not want to be part of the contract for the commission, but chose to help Robert if she wanted. She said "I am free and mean to remain so."



Model wearing swimsuit designed by Sonia Delaunay, 1929, photo by Luigi Diaz for Presse Paris, in “Color Moves: The Art and Fashion of Sonia Delaunay,” 2011, at the Cooper-Hewitt, National Design Museum

4 commenti:

  1. Fantastico post e fantastici gioielli tributo! Assolutamente uno più bello dell'altro, ti sei davvero superata!!! Bellissimi tutti, ma la palma dei più belli - per me - va ai "graffi di cocco". Wow, doppio wow e triplo wow!
    Grafici, tribali, primitivi e raffinati, essenziali ed aggressivi, bellissimi!!!!!!

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  2. Ho una sola parola: WOW!!! Ma quante cose fantastiche fai!?!?!

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  3. sei davvero super!!!! Io invece sono senza parole!!!Un bellissimo tributo!!!

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  4. grazie care, lo sapete che detto da voi vale mi gratifica ancora di più vero??? :)))

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