domenica 1 aprile 2012

In regalo una Leica M9-P con scatola originale!

Avete sempre sognato una mitica macchina fotografica Leica e non ve la siete mai potuta permettere? Ecco il modello M9-P in regalo... in formato scatolina porta orecchini /bijoux stampabile :)
...buon 1° aprile a tutte!
Base da stampare, ritagliare e incollare per ottenere la scatolina Leica



Storia della Leica a Telemetro

Le origini della Leica risalgono a prima della Grande Guerra nel 1913 Oskar Barnack, tecnico della Leitz. costruì il prototipo della prima fotocamera compatta formato 35mm, nasceva la Ur-Leica.
La piccola Leica utilizzava pellicola cinematografica 24 x 36 derivato da due fotogrammi, ciò non era una novità assoluta, vi erano stati tentativi concretizzatesi con i modelli statunitensi Tourist Multiple, Simplex e con la tedesca Minigraph, ma con Leica divenne universale.
Il prototipo di Barnack viene messo in produzione da Ernst Leitz II, proprietario della Leitz Optische Werke di Wetzlar, solo dopo la prima guerra mondiale nel 1925 e dopo una preserie di 31 apparecchi costruiti a mano. I motivi che spingono Ernst Leitz a produrre la Leica è nella ricerca di un prodotto nuovo che potesse rilanciare la piccola industria già in crisi per la situazione economica della Germania uscita sconfitta dalla guerra. Il consiglio di amministrazione della Leitz era contrario ma Ernst Leitz in persona diede fiducia al gioiello di Barnack con la storica frase"correremo il rischio".

Per il formato 35mm la nascita della Leica significa una affermazione nel mondo della fotografia che lo porta a soppiantare molti altri formati che spariscono definitivamente dal mercato. Il 35mm diventa automaticamente il prediletto anche a livello professionale.
Il prototipo di Barnack si presenta come una scatoletta bassa ed allungata con gli spigoli arrotondati e con la calotta superiore completamente piatta il tutto verniciato di nero con un grosso bottone zigrinato ed una staffa porta accessori sulla quale è inseribile il mirino. L'otturatore è a tendina semplice ovvero senza sovrapposizione, ciò obbliga la copertura dell'otturatore stesso durante il riarmo.
Le Leica preserie costruite in 31 esemplari fra il 1923 ed il 1925 non sono molto diverse dalla Ur-Leica anche se l'otturatore è costruito con due tendine sovrapposte che supera il problema del tappo durante il riarmo anche le 0 serie sono verniciate di nero. L'ottica di corredo è il Leitz Anastigmat 50mm f/3,5 progettato dall'Ingegner Max Berek.
La prima uscita in commercio della Leica (denominata Leica-I) riscuote un discreto successo, la fotocamera è corredata da un'ottica fissa Elmax 50/3,5 rientrante successivamente sostituito da l'Elmar 50/3,5. Di Leica-I ne furono prodotti 59.919 pezzi sino al 1932, di cui 1330 dotate di un Hektor 50/2,5 obiettivo molto luminoso per l'epoca.

Sin dal suo esordio la Leica punta ad essere oggetto di una certa ricercatezza tanto è vero che la Leitz stessa comincia, sin dal 1926, a produrre serie particolari in tiratura limitatissima e talvolta in pezzi davvero unici o su richiesta come la versione Luxus(60 pezzi) realizzata con placcatura in oro e rivestimento in pelle di lucertola o la versione Dial-Compur (638 pezzi) e Ring-Compur (969 pezzi) dotate appunto di otturatore centrale Compur.
Nel 1930 appare sul mercato il primo modello di Leica con ottica intercambiabile con innesto a vite, questa fotocamera fu accolta da unanimi consensi perché, con l'ausilio delle ottiche sia grandangolari che tele, ne permetteva l'uso in tutti i campi dal reportage alle applicazioni tecnico-scientifiche.
I primi obiettivi di corredo furono, oltre al 50mm, l'Elmar 35mm f/3,5 e l'Elmar 135mm f/4,5 per quest'ultimo la Leica fabbricò appositamente un telemetro che aveva un'estensione verticale applicabile sulla slitta porta accessori. La nuova Leica venne chiamata Leica-I o Leica-C e costituì di fatto una nuova generazione di fotocamere facente parte di un ampio sistema costituito da numerosi accessori e obiettivi di corredo, anche per questo modello furono realizzate 40 pezzi versione Luxus, le Leica ad ottica fissa furono tolte definitivamente dalla produzione.

Gli anni seguenti vedono sfornare dalla Leitz nuovi modelli sempre più perfezionati con estrema attenzione alle esigenze dei professionisti e del pubblico, la Leica II presentata nel 1932 apporta una importante novità ovvero il telemetro incorporato ed accoppiato agli obiettivi e posto sul tetto dell'apparecchio, i tempi vanno da 1/20 a 1/500 di sec. Con il nuovo modello fu presentata una nuova ottica l'Elmar 105mm f/6,3 interessante per i ritratti. La Leica II fu prodotta in 52.509 pezzi e rimase sul mercato fino al 1948.
Un anno più tardi viene presentata la Leica III dotata di un bottone addizionale per i tempi lunghi di esposizione che vanno da 1 ad 1/20 di sec. più la posa B. e dei gancetti per l'attacco della cinghia. Insieme al modello viene presentato il Visoflex-I uno strumento a cassetta che trasforma la Leica in un apparecchio Reflex ed un nuovo obiettivo l'Hektor 135mm f/4,5. Nel 1934 su richiesta dei professionisti, fotoreporter soprattutto viene ideato ed immesso sul mercato il modello Leica-250 Reporter (984 pezzi) che incorporava una grande magazzino pellicola per 250 pose, insieme alla fotocamera vide la nascita il nuovo Telyt 400mm f/5 con questo gli obiettivi raggiunsero le 12 unità.

Nel 1935 nasce la Leica IIIa (92.687 pezzi cromati) dotata del tempo veloce di 1/1000 di sec., insieme viene presentato il nuovo grandangolare Hektor 28mm f/6,3 e nel 1936, anno delle Olimpiadi di Berlino, il luminosissimo Xenon 50mm f/1,5 ed il Thambar 90mm f/2,8 per il ritratto, nello stesso anno muore Oskar Barnack quando veniva prodotta la Leica n.200.000.

Nel 1940 viene prodotta una Leica innovatrice nelle linee la Leica IIIc (134.624 pezzi cromati). Il corpo macchina si presenta allungato di 2,8 mm e la calotta, in unico pezzo, comprende il blocco mirino/telemetro. Durante la guerra furono costruite alcune fotocamere con l'impiego di una tendina con tessuto rosso il quale si rivelò inadatto ed in breve sostituito dalla casa, tali fotocamere sono oggi pezzi assai rari ambiti dai collezionisti Leica. Sempre durante la guerra per le difficoltà di reperire il cromo furono realizzate 3415 esemplari verniciate grigie, oggi di rarissima reperibilità.
Della Leica IIIc viene prodotto un modello dotato di autoscatto denominata Leica IIId con tendina rossa (427 pezzi cromati).
L'aspetto e la costruzione robusta e compatta fanno della Leica la macchina ideale per gli usi più disparati ideale per i fotoreporter ma gradita anche per i comandi militari tedeschi i quali la assumono come equipaggiamento per i loro fotografi.

La produzione Leitz è bruscamente interrotta dalla disfatta della Germania, sino al 1949 quando riesce a riprendere una produzione all'altezza del nome Leitz, nello stesso anno muore il Prof. Max Berek illustre scienziato e progettista, come detto, del primo obiettivo per Leica.
Nel 1950 viene presentata la Leica IIIf la prima Leica dotata di sincronizzazione flash furono prodotti 71.000 pezzi cromati di cui 1000 in Canada, insieme viene presentato il Summarex 85mm f/1,5 incredibilmente luminoso per la focale.

Nel 1952 la Leitz crea un nuovo stabilimento a Midland nell'Ontario in Canada per la produzione di obiettivi  e l'assemblaggio di fotocamere con componenti  e realizzazione di apparecchi destinati ad impieghi militari. Sempre nel '52 viene progettato e realizzato il superbo Summicron 50mm f/2 con lenti al lantanio.
Tutti questi modelli non sono altro che il frutto di un lento e costante miglioramento e perfezionamento delle fotocamere Leica che con la IIIg sforna nel 1957 (41.589 pezzi cromati) l'ultimo modello con innesto ottiche a vite e con doppio mirino per ottiche 50 e 90 mm, contemporaneamente viene presentato l'Elmar 50mm f/2,8, tra il '56 ed il '58 vengono realizzati altri obiettivi che rappresentano a tutti gli effetti la storia Leitz in fatto di ottiche: il Telyt 400mm f/5, il Super Angulon 21mm f/4, il Summaron 35 f/2,8, il Summicron 35mm f/2, l'Elmarit 90mm f/2,8 e il Summicron 90 f/2 gli ultimi obiettivi con passo a vite. Con la Leica IIIg si chiuse definitivamente il capitolo delle Leica a vite ma la casa Leitz con estrema correttezza volle comunque dotare tutti i modelli già in commercio degli stessi obiettivi appositamente progettati per la futura Leica con attacco a baionetta, infatti già dal 1954 era stata presentata la miticaLeica M3.
Il progetto di questo nuovo modello fu molto pensato dalla casa tanto che necessitò di ben 60 modelli pre-serie. La M3, poco più alta della Leica a vite, si presenta con un design completamente rinnovato ed accattivante e conquista subito il pubblico. La calotta superiore torna ad essere completamente piatta come in passato anche se articolato su due differenti livelli costituiti dal blocco mirino-telemetro ancora perfezionato e dal piano basso che ospita la ghiera dei tempi ed una comoda leva di carica facilmente azionabile in virtù della vecchia ghiera circolare. Nel mirino compaiono delle cornici automaticamente all'innesto dell'ottica che delimitano il campo da inquadrare per le ottiche 50, 90 e 135mm mentre il 35mm è corredato di uno speciale adattatore (cosiddetto ad occhiali).
Sulla staffa porta accessori è possibile montare un esposimetro al selenio denominato Leicameter che attraverso un dispositivo meccanico è possibile accoppiare alla ghiera dei tempi. Il telemetro della M3 ha una base molto più larga di quella della Leica a vite ed il sistema di correzione automatica della parallasse del mirino è particolarmente preciso ed affidabile.
Nel 1955 viene introdotta la M3 secondo tipo che oltre ad alcuni dettagli, come ad esempio il bocchettone porta ottiche il quale è fissato al corpo con 5 viti anzichè con 4 come il precedente modello, apporta un'innovazione interessante, infatti sulla sinistra dell'obiettivo sotto il mirino viene inserita nel corpo macchina una levetta agendo manualmente sulla quale è possibile inserire le cornicette luminose all'interno del mirino in modo da comporre l'inquadratura indipendentemente dall'ottica montata ciò risulta essere un vantaggio non da poco.

Nel 1957 viene presentata la M3 terzo tipo che verrà prodotta sino al 1968.
Le M3 primo, secondo e terzo tipo sono state prodotte in 225.294 esemplari costruiti tra la sede di Wetzlar ed il Canada, tutti cromati salvo 3010 pezzi neri realizzati a Wetzlar oggi molto rari.
Anche per la M3 sono state realizzate versioni speciali come la MP (450 pezzi) del 1956 priva di autoscatto e con il fondello modificato in modo da ospitare il Leicavit uno speciale dispositivo di riarmo rapido per le sequenze veloci.
Sempre nel 1956 muore Ernst Leitz II, 800.000 Leica erano stato prodotte sino a quel momento.

In contemporanea con l'uscita dell'ultima M3 la Leitz immette, per una logica di mercato, un'altra fotocamera pressoché identica la Leica M2 prova di autoscatto e con il contapose senza azzeramento automatico ma con tre grandi pregi ossia che costava il 20% in meno della M3, che aveva le cornicette incorporate anche per la focale a 35mm e la predisposizione ad ospitare il Leicavit per le riprese veloci tutte caratteristiche queste che attirò più i professionisti che l'amatore. Sono state prodotti 83.077 pezzi di cui 1851 nere, tutte prodotte in Canada.

Nel 1959 compare un altro modello ancora più semplificato la M1 sprovvista di telemetro prodotta in 9741 pezzi era destinata alla fotografia tecnico-scientifica.
Nel 1963 il Leicameter al selenio viene soppiantato dal LeicameterMR provvisto di una cellula al Cds senz'altro più sensibile.
Nel 1966 viene prodotto il famoso Noctilux 50mm f/1,2 (poi successivamente sostituito dalla più recente versione f/1,0) obiettivo luminosissimo.
Mentre i sistemi reflex si affermano sempre più nella fotografia in 35mm (le stessa Leitz era entrata nel mercato con la Leicaflex) nel 1967 il sistema Leica raggiunge la vetta più alta con il più perfetto apparecchio a telemetro, la Leica M4. il nuovo modello racchiude la M3 e la M2 ma aggiunge diverse modifiche che la rendono speciale, dal punto di vista estetica il corpo compare più liscio e ben costruito anche nei dettagli più minuti, il bottone di ribobinamento viene sostituito da un manettino estraibile e ricollocato inclinato sull'angolo lato/calotta in una posizione molto originale che rende ancor più accattivante l'aspetto della fotocamera. Oltre a ciò presenta il mirino quadrifocale per ottiche 35, 50, 90 e 135mm quindi tutte le ottiche Leitz ad eccezione di grandangolari spinti, la predisposizione per il montaggio del Leicavit ed un sistema di inserimento veloce della pellicola.
La M4 riscuote un grande apprezzamento si tra gli amatori che tra i professionisti, nonostante l'elevatissimo prezzo di acquisto, tanto che quando venne sostituita dal nuovo modello nel 1971 generò malcontento la M4 venne prodotta in 58.904 pezzi di cui 47.290 cromate 10.709 nere verniciate e nere cromate e 905 (oggi eccezionalmente rare) predisposte per la motorizzazione elettrica.

La Leica M5 venne presentata al Sicof di Milano nel 1971 la grossa novità era il sistema di lettura dell'esposizione TTL mediante una fotocellula posizionata dietro l'obiettivo. In realtà la M5 resta una grande delusione per i Leicisti infatti l'estetica era stata completamente cambiata a scapito della compattezza ma anche tutti i comandi erano stati inspiegabilmente modificati, in sostanza la tradizionale forma che da oltre 50 anni accompagnava l'estetica era stata messa in soffitta.
La cellula di lettura dell'esposizione era stata collocata su di un braccio mobile posto dietro l'innesto delle ottiche che si ritraeva al riarmo dell'otturatore. Il braccio meccanico allo scatto generava anche una vibrazione che pone in discussione anche la mitica silenziosità delle Leica durante lo scatto. Lo stesso braccio poi impedisce praticamente l'innesto delle ottiche grandangolari spinte come il 21mm errore grossolano questo della casa costruttrice.

La M5 prodotta in 33.900 tra nere e cromate rimane in commercio fino al 1975 per recuperare al mancato successo la Leitz provò di nuovo con un altra fotocamera innovativa ed anche per logiche di mercato, in collaborazione con la giapponese Minolta, viene presentata nel 1973 la Leica CL compattissima fotocamera con attacco M ma che per la quale sono stati appositamente studiati due nuovi obiettivi un 40 ed un 90mm i comandi sono semplificati al massimo l'intenzione sembra essere quella di creare un piccolo corredo a prezzi più accessibili rispetto al tradizionale, di fatto la CL è stata prodotta in 65000 pezzi neri ma Leitz concesse alla Minolta di produrre per il mercato giapponese la Leitz Minolta CLE praticamente identica alla CL.
Forse la Leitz intendeva solo prendere tempo in attesa di un progetto più ambizioso e soprattutto in nome della tradizione e per soddisfare le pressanti richieste del mondo professionale nel 1977 venne presentata la Leica M4-2 di fatto una Leica M4 senza autoscatto ma con il contatto caldo per il flash sulla slitta porta accessori e la predisposizione dell'apparecchio per motore i pezzi prodotti sono 15.800 finiture nere in Canada.

Nel corso della rassegna Photokina del 1980 viene presentata e commercializzata una nuova variante denominata M4-P (P sta per Professional) in più, rispetto alla M4-2, presenta l'estensione dell'inquadratura anche alle focali 28 e 75mm. La M4-P viene prodotta in 23.180 esemplari di cui 22.680 nere e 500 cromate), insieme alla fotocamera viene presentato una nuova ottica dalla focale inusuale il Summilux 75mm f/1,4.

Siamo così giunti all'ultimo capitolo della lunga storia della Leica con l'introduzione nel 1984 del modello M6, la grande novità sta nella definitiva risoluzione della lettura dell'esposizione, finalmente i tecnici della Leica hanno risolto brillantemente il problema dell'esposimetro TTL inserendo un cerchio bianco sulla prima tendina che riflette la luce verso una cellula al silicio posta a sinistra della camma del telemetro.
Nel 1992 in occasione della Photokina viene presentata una versione di lusso della M6 con finitura delle parti metalliche in titanio e rivestimenti in pelle di struzzo, di corredo alla fotocamera un favoloso Summilux 35mm f/1,4 anche questi rifinito in titanio che nel tempo ha fatto la gioia dei professionisti e degli amatori evoluti, la M6 è predisposta per la motorizzazione.

Nel 1988, a seguito dello scorporo della divisione fotografica della Ernst Leitz Wetzlar, con la costituzione della Leica Camera GmbH viene sostituito il classico marchio circolare Leitz bianco su fondo rosso con l'attuale logo Leica, la sede e la fabbrica vengono spostate dalla originaria sede di Wetzlar a pochi chilometri di distanza a Solms in un moderno e adeguato stabilimento.
La M6 è tuttora in produzione in diversi modelli, nera, cromata ed in titanio, dalla sua presentazione sono stati immessi sul mercato modelli con alcune modifiche la più sostanziale delle quali è del 1998 laLeica M6 TTL che consente la lettura TTL flash con l'apposito SF 20 dedicato. Poi La M6 TTL 0,85X con ingrandimento maggiore del mirino commercializzata dal 1999 e di recente la 0,58X, presentata all'edizione della Photokina 2000, ottimizzata per ottiche da 24 a 90mm.
Per quanto concerne il settore delle fotocamere a telemetro la Leica M6 rappresenta il prodotto finale della grande casa Leitz giunta al top della perfezione, soltanto l'aggiunta dell'elettronica potrebbe modificare questo risultato (si parla di un nuovo modello M7) ma questa amici appassionati è come dire ... un'altra storia.
        


2 commenti:

  1. Complimenti, una piccola correzione su Leica M5: il braccetto fotocellula seguiva proporzionalmente lo scatto senza produrre vibrazioni, tutte le ottiche M potevano essere montate, quelle molto rientranti escludevano il braccetto. La meccanica era rivoluzionaria: ritardatore dei tempi impostabile anche su tempi intermedi, pulsante di scatto tarabile nella rigidezza,telemetro migliorato con mirino riportante tempi di esposizione e indicazioni sulla corretta esposizione. Il mondo dei Leicisti è fatto così rifiuta spesso la novitá , basta guardare la polemica avvenuta sulla sostituzione del CCD sulla M9 con il CMOS della 240.
    Marco

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