L’auto-rèclame non è vana, inutile o esagerata espressione di megalomania, ma bensì indispensabile necessità per far conoscere rapidamente al pubblico le proprie idee e creazioni. In qualunque campo della produzione al di fuori di quello dell’arte è permessa e ammessa la più strepitosa rèclame; ogni industriale può e fa la più ardita pubblicità ai suoi prodotti; soltanto per noi produttori di genialità, di bellezza, di arte, la pubblicità è considerata cosa anormale, mania arrivista e sfacciata immodestia. E’ ora di finirla con il riconoscimento dell’artista dopo la morte o in avanzata vecchiaia. L’artista ha bisogno di essere riconosciuto, valutato e glorificato in vita, e perciò ha diritto di usare tutti i mezzi più efficaci ed impensati per la rèclame al proprio genio e alle proprie opere. Il primo e più competente critico dell’opera d’arte è l’artista che l’ha creata: a lui tutti i mezzi per illustrarla e per lanciarla. Se l’artista attende la celebrità e la riconoscenza dell’opera propria per mezzo altrui ha tempo di morire 5.000 volte di fame.
Forse non tutti sanno che... ha disegnato nel 1932 la famosa bottiglietta del Campari Soda preceduta, nel 1931 dalla pubblicazione del Numero Unico Futurista Campari, una raccolta di creazioni grafiche e poetiche di carattere pubblicitario, unite al lancio del Manifesto dell’Arte Pubblicitaria Futurista.
Tra il 1924 e il 1928 Depero lavora con molte ditte, fra cui la Alberti (produttrice del Liquore Strega), la Schering (Veramon) e la già citata Campari realizzando per quest’ultima centinaia di proposte pubblicitarie. È opportuno precisare che il rapporto che ebbe Depero con la réclame fu particolare. Se in generale la pubblicità era vista di buon occhio dai Futuristi, e anzi, considerata «arte nuova del mondo moderno», Depero in particolare fu quello a sostenerla con maggior impegno fino a diventare il più autorevole cartellonista pubblicitario tra i Futuristi. Non solo, ma qualche anno più tardi troverà il modo di condensare il suo punto di vista in proposito nel "Manifesto dell'arte pubblicitaria". Leggi il resto su Wikipedia.
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